Roberto Napolitano era un grande Rotariano.
Nel 1985 è stato uno dei soci fondatori del Rotary Club Chiavari Tigullio, di cui è stato Presidente per due volte; è stato insignito dal Club con la decorazione Paul Harris Fellow per nove volte (di più non si poteva), era benefattore della Rotary Foundation e per il lavoro svolto per il Distretto 2030 è stato insignito della Citazione per Servizio Meritevole.
Sarebbe stato un grande Governatore del Distretto.
Durante gli anni ‘90 Roberto ha studiato i meccanismi con i quali il Rotary International fornisce fondi per sovvenzionare le operazioni umanitarie dei club, e da allora un flusso notevole di fondi ha raggiunto il nostro Club e il nostro Distretto. Abbiamo progettato ed eseguito operazioni umanitarie in Costa D’Avorio, Togo, Burkina Faso, Burundi, Filippine, Moldova, Perù, solo per citare alcuni degli stati, ma anche e soprattutto nel nostro territorio per il Centro Benedetto Acquarone, il Villaggio del Ragazzo, l’Anffas Tigullio Est, l’Istituto di Studio e Lavoro, le varie mense del povero del Tigullio, i malati di SLA e Alzahimer, il Gaslini, don Orione. C’è stato un periodo in cui per Chiavari vedevi spesso girare pulmini col simbolo del Rotary grazie a queste operazioni.
Nel 1989 Roberto e Gerard Bildé, che oggi ha voluto essere qui con noi, hanno avviato il gemellaggio tra i Club Chiavari Tigullio e Chamonix Megève Mont Blanc, gemellaggio che è stato un prezioso strumento per le operazioni umanitarie in Italia.
Nel 2003 Roberto è stato anche uno dei fondatori e poi il coordinatore del Gruppo di Azione Rotariana del Grappolo, che riunisce Club del Levante Ligure e del Basso Piemonte, sempre per poter fare operazioni umanitarie complesse e di ampio respiro finanziario.
Ma il Rotary non è solo servizio per gli altri, è anche amicizia vera tra i soci.
Da Roberto abbiamo imparato come gestire il Club, come fare le operazioni umanitarie, come aiutarci e consolarci a vicenda nel momento del bisogno, e come divertirci.
Quante volte siamo andati insieme in giro per il mondo e in Italia, e ci siamo divertiti, lo seguivamo ovunque, soprattutto per aiutare Maria Luisa a raccogliere gli oggetti che dimenticava in giro.
Roberto era intelligente, pragmatico, concentrato sugli obiettivi da raggiungere, multilingue, amichevole, ironico, colto, a suo agio ovunque nel mondo.
Era il motore che faceva muovere il nostro Club.
Ieri sera ci siamo guardati in faccia tra noi soci, e senza dirlo, la domanda che ci girava in testa era “e adesso come facciamo a far andare avanti il Club?”