Conviviale del 5 Febbraio 2016
Hotel Monterosa - Chiavari
Relatore: Dottor Gian Renzo TRAVERSARO
Venerdi 5 Febbraio 2016 presso
l'Hotel Monterosa in Chiavari, si è tenuta una riunione conviviale alla quale
ha partecipato, in qualità di relatore, il Dottor Gian Renzo Traversaro.
Laureato in Economia e Commercio
all’Università ai Genova, Dottore Commercialista dal 1971 il Dottor Traversaro,
grande appassionato di Storia, ci ha parlato di una delle più grande battaglie
navali di tutti i tempi.
La battaglia di Lepanto si combatté il 7 ottobre 1571 tra la flotta
cristiana e quella turca, nel mar Jonio, all'imboccatura dello stretto di
Corinto. Della flotta cristiana
al comando del giovanissimo Don Giovanni d'Austria, figlio di Carlo V facevano
parte galee spagnole, veneziane, pontificie, sabaude, maltesi e genovesi. La
flotta turca era al comando di Mehemet Alì e i Turchi sopravanzavano i cristiani nel numero
delle galee (265 contro 210) ma i cristiani avevano un'arma "segreta"
sei galeazze veneziane, delle vere e proprie corazzate per l'epoca, lentissime
e difficilmente manovrabili, ma praticamente inespugnabili.
La battaglia ha inizio con l'ala destra musulmana di Mehemet Soraq
(detto Scirocco) che si infrange contro il fuoco devastante delle galeazze. In
questa fase il comandante veneziano Agostino Barbarigo è ferito ad un occhio,
ma le navi di Scirocco vengono distrutte e lo stesso comandante musulmano, ferito,
viene fatto prigioniero.
Al centro però, la squadra di Mehemet Alì, si
avventa come un ariete contro il centro cristiano, tenuto dagli spagnoli,
speronando la "Reale" di Don Giovanni d'Austria. I giannizzeri
turchi, vera fanteria di marina, si slanciano sulla capitana spagnola per
catturarla, ma vengono falciati dal preciso tiro degli archibugeri spagnoli.
Sopraggiungono poi le capitane del principe Colonna e del comandante
veneziano Venier, la nave di Alì è conquistata ed al suo ammiraglio viene
tagliata la testa e viene issata sul pennone infilzata in una croce, per
atterrire i nemici.
Ma è sull'ala destra dello schieramento
cristiano, tenuta dai genovesi di Gian Andrea Doria, che avviene l'imprevedibile:
per timore di venir accerchiati da forze preponderanti, i Genovesi si
allontanano dallo scontro. In questo varco si dirigono prontamente le navi
dell'ala sinistra turca, al comando di Uluch Alì, ma vengono fermati
prontamente dalle galee maltesi e siciliane che si immolano, dando tempo ai
Genovesi di rientrare e di serrare alle spalle i Turchi, costringendoli alla ritirata.
La vittoria di Lepanto fu
decisiva per l’intera comunità mediterranea e decise il futuro di due culture
incapaci di convivere pacificamente, ma soprattutto una delle poche occasioni
storiche in cui, buona parte della comunità europea occidentale si è riunita
sotto un’unica forza per sconfiggere un avversario comune e garantirsi un
futuro indipendente.
Prima di concludere, il Dottor Traversaro ha
voluto soffermarsi sulle sue ricerche basate sull'ipotesi, apparentemente
suffragata da una seria documentazione epistolare, che uno dei comandanti delle
navi, tale .... Bregante, fosse di origini sestresi.
Al termine dell'applaudita relazione, il Dottor
Traversaro ha risposto ad alcune domande dei nostri soci quali, per esempio, le
conseguenze di quella che ancor oggi viene definita la vittoria della
cristianità. Nessuna, neppure la riconquista della veneziana isola di Cipro,
occupata due mesi prima dai turchi. Tutt'al più contribuì a fermare
l'espansione dell'impero ottomano (comunque già in declino a causa dello
spostamento verso l'Atlantico delle rotte commerciali).
E inoltre: quali erano le armi usate, come
venivano reclutati i rematori, quali le condizioni igienico sanitarie
all'interno delle galere e quali furono le ragioni che indussero i Cristiani a
non inseguire quello che restava della flotta sconfitta.
Il Presidente ha concluso la serata ringraziando il relatore e offrendogli oltre al classico gagliardetto un crest del club (stampe).