Conviviale con il Panathlon Club
del 19 giugno 2014
Hotel Monterosa - Chiavari
Relatori: Ing. Michele PRIOLO e Dott. Franco LAZZARI
“ Genova – Londra o Chicago? “
50 anni fa una trasvolata epica: professionalità, temerarietà ed un pizzico di fortuna.
Racconto basato sull’articolo DA GENOVA A CHICAGO apparso sul numero di Settembre del 1964 della rivista IL VOLO a firma di Valerio Glorialanza ed Elio Frignani.
Il racconto viene effettuato da Franco Lazzari con interventi di Michele Priolo.
Valerio Glorialanza racconta: (4)
Oggi è il 18 Giugno 1964 e, proprio mentre il sole sta gettando le sue prime luci sull’aeroporto, i miei compagni di viaggio ed io prendiamo posto sul velivolo.
Decolliamo e lasciamo alla nostra destra Genova sonnecchiante (5) sulla quale ancora veglia la luce della sua storica lanterna.
Siamo eccitati per l’impresa che ci accingiamo a tentare: la trasvolata Genova-Chicago.
E lo siamo ancora di più perché nessuno conosce le nostre vere intenzioni: abbiamo detto a tutti che avremmo fatto “una scappata in Scozia per iniziare a parlare la fraseologia inglese”.
Inoltre il nostro stato di eccitazione è incrementato dall’importanza storica del giorno che abbiamo scelto per la partenza: proprio il 18 Giugno di dieci anni fa un velivolo come il nostro partiva da Ghedi alla volta di Luxor in Egitto per un volo di 3.000 chilometri alla conquista del record mondiale assoluto di distanza per Il tempo di ricordare quell’epica impresa e già siamo su Nizza e Lione.
Al traverso c’è Parigi, ma un grosso temporale con foschia ci impedisce di scorgerla.
Proseguiamo quindi verso il Canale della Manica ed arriviamo all’aeroporto di Le Touquet dopo 5 ore e qui ci fermiamo per fare rifornimento.
Attraversiamo la Manica sotto una pioggia torrenziale che ci accompagna fino alle coste Inglesi (6)
La visibilità è scarsissima per tutto il viaggio fino alle isole Shetland (7) (8), dove facciamo tappa atterrando all’aeroporto di Sumburg nonostante il vento a 30 nodi. (9)
L’accoglienza scozzese è fredda e scostante: l’ora è quella del tè e l’arrivo con 30 minuti di ritardo sullo stimato significa cambiare le loro abitudini e contrariarli in maniera manifesta (10). Ci fermiamo per la notte e ci svegliamo pronti a partire per la seconda tappa: da Sumburgh a Reykjavich.