Conviviale del 6 dicembre 2013
Ristorante Delfino Verde - Lavagna
Ospite: Vincent MAILLARD
Vincent Maillard nasce
a Parigi nel 1957.
Vive e lavora a Genova. Dal 1977 ad oggi tiene numerose mostre personali in prestigiose gallerie e spazi pubblici in Italia e in Francia.
Vive e lavora a Genova. Dal 1977 ad oggi tiene numerose mostre personali in prestigiose gallerie e spazi pubblici in Italia e in Francia.
I
suoi lavori, alcuni dei quali sono stati esposti in sala, sono
terracotte patinate per dare loro il colore naturale dell’argilla e
talvolta leggermente colorate per evidenziarne alcuni dettagli. Il
tema ricorrente è la figura di un omino che di volta in volta è
atteggiato in posizioni diverse o inserito in situazioni diverse e il
libro, segno del sapere o dell’idea.
Di lui ha scritto in
più occasioni Lele Luzzati interpretando con grande sensibilità il
suo mondo:
“Se si entra in una
galleria e in qualche angolo ci sono delle terracotte di Vincent si è
subito attratti da quell’angolo prima ancora di capire se queste
piccole forme rappresentino qualcosa, se siano sculture o giocattoli.
Ma una cosa è certa, sappiamo che in quell’angolo c’è un
gioco…”
Ancora, alcuni anni
dopo ha scritto:
“Rivedendo le sue
nuove sculture la voglia di giocare continua egualmente, però c’è
qualcosa di più: nei giochi di oggi è apparso “ l’ostacolo”.
L’ostacolo da superare, l’ostacolo che ci ferma per un attimo,
perché la nostra corsa possa essere più veloce fino al prossimo
ostacolo, per cercare di raggiungere una meta che forse non
arriveremo mai a toccare”
E ancora:
“E’ molto
divertente ascoltare Vincent che ti racconta le “sue sculture”
perché te le spiega con tanti particolari, con molta ironia, quasi
a volere fugare la possibilità di prenderle troppo sul serio”
Questo “divertimento”
ci è stato offerto da Maillard con umiltà e quasi ritrosia
commentando i suoi lavori che scorrevano sullo schermo con una
emozione che ci è stata trasmessa e rivelando lo spirito di un
artista che gioisce delle sue creazioni nell’immaginarle e nel
realizzarle.
Gianni Rebaudengo