TURCHIA : ISTANBUL,
CAPPADOCIA & PAMUKKALE
Partenza per Istanbul con volo di linea diretto della Turkish Airline.
All’arrivo in aeroporto abbiamo
incontrato Burak, un ragazzo molto in gamba e colto, che parla un impeccabile
italiano e che ci ha fatto da guida per tutto il viaggio.
Dopo la cena in albergo abbiamo fatto in tempo a fare una lunga
passeggiata nel centro di Istanbul fino alla Torre di Galata, illuminata in
modo suggestivo, che a noi genovesi ricorda l’antico fondaco della Repubblica
di Genova sul Corno d’Oro.
I due giorni
successivi sono stati dedicati alla visita di Bisanzio - Costantinopoli –
Istanbul, autentica perla incastonata tra Europa ed Asia.
Sempre con la sapiente guida di Burak (tifosissimo del Galatasaray, una
della squadre di calcio di Istanbul e quest’anno campione di Turchia), abbiamo
visitato il Mercato delle Spezie, le mura bizantine e il Palazzo di Topkapi,
sontuosa dimora dei sultani per quasi quattro secoli, coi suoi favolosi tesori,
compreso il pugnale dall’impugnatura impreziosita da enormi smeraldi,
protagonista del famoso film “Topkapi” degli anni sessanta; poi la chiesa di San
Salvatore in Chora con i suoi favolosi mosaici ed affreschi del XIV Sec., le
vestigia dell’Ippodromo Bizantino; la Moschea Blu , celebre per le sue maioliche e la Cisterna Romana
Sotterranea. E ancora: l’imponente chiesa di Santa Sofia, vero capolavoro
dell’architettura bizantina, un tempo trasformata in moschea e ora in museo.
Burak trova il tempo per inserire nel programma anche una bellissima
crociera in battello sul Bosforo, originariamente non prevista, per farci
ammirare le splendide dimore antiche e moderne che vi si affacciano (tra le
quali pure quella di Abramovich, magnate russo proprietario della squadra di
calcio del Chelsea) e i ponti che uniscono Asia ed Europa. Terminiamo
praticamente la visita di Istanbul col Gran Bazar, coloratissimo con le sue
4.000 botteghe.
Mercoledì 23 abbiamo lasciato la Porta dell’Oriente e con un volo
interno della Turkish ci siamo trasferiti a Kayseri, l’aeroporto della
Cappadocia, dove ci attendeva un altro pullman a noi riservato, che ci ha portato
a Uchisar, magnifico borgo in corso di totale restauro e recupero, dove molte
antiche dimore, in parte anche scavate nel tufo, sono state trasformate in
hotel de charme.
In uno di questi, l’affascinante “Les Maisons de Cappadoce”, gestito da
una gentile signora libanese, abbiamo soggiornato per un paio di notti,
sistemati in tanti suggestivi appartamentini, tutti diversi fra loro e arredati
con gran gusto.
Al pomeriggio abbiamo fatto in tempo ad andare a visitare le chiese
rupestri nella valle di Goreme.
All’alba del giorno dopo, giovedì 24, due pulmini più piccoli ci hanno
prelevato dall’albergo e ci hanno portato alla base delle mongolfiere, escursione
facoltativa, ma alla quale hanno aderito quasi tutti con grande entusiasmo.
Dopo aver fatto colazione, siamo saliti nel cestello di una gigantesca
mongolfiera, condotta da un simpatico e massiccio polacco ex pilota militare.
Levatici in volo, abbiamo contato circa 70 variopinti palloni
aerostatici intorno a noi, mentre sotto scorreva lentamente il paesaggio lunare
della Cappadocia.
Dopo circa un’ora di volo portati dalla leggera brezza mattutina siamo
atterrati e, dopo un piccolo estemporaneo brindisi al nostro battesimo del volo
in mongolfiera, ci hanno prelevato con dei fuoristrada e ci hanno riportato all’albergo,
dove ci attendeva una seconda prima colazionein terrazza. In fondo erano appena
le otto del mattino!
La giornata è proseguita con la visita ad una delle città sotterranee
più famose: Kaymakali, risalente al periodo delle persecuzioni
cristiane.
E poi ancora alla suggestiva regione dei famosi “camini delle fate”,
formazioni calcaree modellate dal vento e dagli agenti atmosferici a forma di
fungo e, in alcuni casi, scavate dall’uomo per ricavarvi singolari dimore
rupestri.
In serata, nonstante la levataccia per il giro in mongolfiera, abbiamo
trovato energie per andare ad assistere a uno spettacolo folcloristico, con
immancabile tradizionale danza del ventre, magistralmente eseguita da una
avvenente danzatrice, che però, a un certo punto, ha inteso coinvolgere
direttamente nella danza alcuni spettatori, fra i quali il nostro Corrado
Cavalca.
Nonostante l’impegno, profuso nella generale ilarità, si può ben
comprendere come lo spettacolo abbia subito un improvviso e deciso calo di
qualità…
Il giorno successivo, venerdì 25, dopo la doverosa visita di un
laboratorio per la produzione dei famosi tappeti turchi, siamo ripartiti per Konya,
dove abbiamo visitato il Monastero e il Mausoleo di Mevlana, fondatore del
movimento mistico dei “dervisci rotanti”. Sulla strada però abbiamo avuto anche
modo di vedere un antico “caravanserraglio” vero e proprio antesignano dei
moderni Motel, strategicamente distribuiti lungo il percorso delle carovane che
provenivano dall’Oriente, sì da far trovare rifornimenti, cibo, acqua e
protezione dai predoni per uomini e animali. La sosta era gratuita fino a tre
giorni e il “confort”, diciamo così, prevedeva pure la possibilità per i
viandanti di avvalersi delle prestazioni (a pagamento si capisce) di…
particolari professioniste.
Il giorno successivo, sabato 26, siamo arrivati a Pamukkale e, dopo aver
pranzato in albergo, ci siamo concessi la visita alle vestigia dell’antica
Hierapolis, con il suo splendido anfiteatro romano, e delle famose cascate
pietrificate; in serata tempo a disposizione per un bagno in acqua termale in
albergo prima della cena e del dopocena in un caratteristico locale a fumare il
narghilè.
Domenica 27 si riparte alla volta di Efeso con pomeriggio dedicato alla
visita di questo tesoro che ha saputo proteggere la sua splendida architettura
dedicata alla Dea Artemide, in particolare i monumenti eretti dall’Imperatore
Adriano e le vestigia della imponente biblioteca, una delle più importanti
dell’antichità. Efeso fu anche, secondo la tradizione cristiana, l’ultima dimora
della Madonna.
In serata siamo arrivati a Izmir, l’antica Smirne, per cena e rilassante
passeggiata sul lungomare.
Lunedì 28,
infine, dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto per il volo di
rientro in Italia, via Istanbul.